Racconto giallo di Vittorio Nicoli
Ed ecco un nuovo racconto giallo, con protagonista il commissario Venuti. Riuscirà anche questa volta a trovare il colpevole? Lo scopriremo nelle prossime puntate, buona lettura!
Prima puntata
Venuti entrò con circospezione, avvolto dal suo cappotto scuro con bavero rialzato, in difesa degli spifferi freddi di quella strana primavera in ritardo. Gli occhi dei presenti su di lui immediati ed interrogativi a dire “cosa fa qui il commissario?”. Proseguì fingendo altro, ma ben sapendo che nessuno da quel momento lo avrebbe lasciato, cento mastini addosso a dilaniare le carni. Avanti non esagerare, si chiedono solo cosa fai qui, del resto erano anni che non ti vedevano in chiesa e sei pur sempre un commissario. A proposito Venuti ti sei convertito? Cosa stiamo qui a fare? Era vero: da quando sua madre lo aveva lasciato pressoché solo al mondo, il nostro aveva troncato ogni rapporto con la Fede, sentendo quel mondo lontano ed incomprensibile, anche un po’ falso. Era lì perché lo aveva convocato il parroco per un’importante rivelazione riguardante ovviamente il suo lavoro; di più non sapeva, attendeva di poter colloquiare con il reverendo alla fine della funzione. A sorpresa si accorse di ricordare le risposte meglio di alcuni fedeli a lui vicini, complice la sua ottima memoria di chierichetto bambino: sapeva quindi molto bene a che punto fosse la messa. All’ ite missa est – ormai formula in disuso – si raccolse nel cappotto e con passo deciso ma rispettoso raggiunse la canonica, dove Don Carlo si stava spogliando dei paramenti e di fatto attendeva quel momento dalla comparsa del commissario.
“Buongiorno padre Carlo, – esordì Venuti – eccomi come mi avete chiesto ieri al cellulare, spero non sia per acquisire un nuovo fedele perché, sappiatelo, sarebbe tempo perso”. La solita grande simpatia pensò il parroco, glielo avevano riferito in molti e adesso poteva testare di persona il soggetto: ruvido come la cartavetro quest’uomo. “Buongiorno commissario, le ho chiesto di passare perché ho una importante rivelazione da farle, mi auguro solo che lei abbia la cortesia di ascoltare senza ironici e caustici commenti. ” Venuti ti fai conoscere proprio da tutti, vero? L’umanità ti vuole bene e ti abbraccia sempre al primo incontro; certo ti hanno dipinto bene i parrocchiani. “Vedo che la sua idea del sottoscritto non è proprio, come dire, positiva, eppure padre mi creda non sono io il cattivo in mezzo ai miei simili…comunque dica pure. ”
“So che sta conducendo l’indagine sulla morte della povera Rosetta, ecco credo di avere importanti novità per lei.” Venuti alzò un sopracciglio ed inclinò lo sguardo verso don Carlo, sorpreso che il parroco potesse venire meno al segreto della confessione, rivelando fatti o persone. Questo don era un uomo strano, a suo modesto avviso. Piuttosto giovane e di bell’aspetto, giunto appena un anno prima in città, estremamente attivo e, dalle informazioni che aveva, benvoluto dai parrocchiani. Quanto alla Rosetta, era un caso aperto da alcuni giorni e si presentava come un brutto rompicapo: una donnina anziana, sui settanta, trovata soffocata nella sua abitazione senza segno di effrazione e neppure di rapina. La casa era in ordine e del resto ben poco ci sarebbe stato da rubare: la vittima era piuttosto povera, una piccola pensione, qualche risparmio e un orticello dove coltivava poche cose per le sue necessità. L’indagine, dopo aver sentito i parenti stretti, si era arenata: un balordo avrebbe messo a soqquadro l’ambiente, ed i familiari non avevano movente. Aguzza l’udito Venuti, qui arriva una svolta… tanto da solo non ci saresti arrivato…
“Ecco, – riprese il parroco – io non posso dirle nulla di quanto conosciuto in confessione come certo lei sa, ma qui la confessione non c’entra: il Signore ha trovato una strada per fare sì che io diventassi un aiuto per lei. Mi ha consentito di riconoscere l’assassino mandandomi un segno durante la funzione di domenica scorsa. Un raggio penetrato dalle vetrate ha colpito una persona rivelandomi il colpevole come avevo richiesto nelle mie preghiere, ero molto legato alla Rosetta, andavo spesso a trovare quella buona donnina tanto giusta e pia.” Per poco Venuti non svenne. Aveva un senso di capogiro ed una rabbia montante… “Mi prende in giro reverendo? Il raggio di sole e la preghiera? Guardi che non stiamo giocando, abbiamo un omicidio!” Calmati, calmati dai! Forse puoi trarre informazioni anche da questo discorso folle, ha affermato che spesso andava a trovare la vecchietta. “Uhm mi scusi… che dire… alquanto strano… per curiosità di chi si tratterebbe? Non potrei in alcun modo usare il suo metodo, ma ovviamente come tutti i detective sono curioso.” Venuti provava con le parole calme a dissimulare il nervosismo che lo pervadeva, don Carlo non se ne era avveduto.
“Si ricorda quel giovanotto vicino di casa, l’Ettore, ma sì quello strampalato lungagnone: ecco la Luce ha mostrato lui.” “Non capisco padre, ho interrogato personalmente quell’uomo e non ho trovato nulla di strano, fatto salvo che era uno dei vicini di casa, abitando a cinque minuti a piedi dalla Rosetta. Che beneficio avrebbe tratto dalla sua morte e perché l’avrebbe uccisa? Lei che idea si è fatto di questa rivelazione celeste?” “Venuti, ironizza? Crede che io mi inventi le cose e la meni per il naso facendole perdere tempo?” “Per carità, le consideri valutazioni a voce alta, non si offenda. Procederò ad un supplemento di indagine sul quel tale. A proposito di personaggi stralunati: lei sa qualcosa del Giacomo, il giovane nipote della Rosetta? Lui mi convince poco e sarebbe l’unico con un seppur debole movente: la nonna gli pagava i vizietti, – come ho appurato – magari voleva qualcosa di più.” “No, ho poco da dire: ecco è un po’ come lei in chiesa non si vede quasi mai, ma chiederò ai parrocchiani, se otterrò qualcosa di interessante la contatterò.”
Venuti uscì dalla canonica scuotendo il capo sconsolato. Il parroco si era rivelato un esaltato e l’indagine restava allo stesso punto; mentre rialzava il bavero per proteggersi dal vento tagliente si accorse che una figura nell’ombra gli era scivolata vicino procedendo di passo spedito verso la chiesa. Impossibile identificarlo, notò solo che claudicava.
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