L’AUTOMA AUTONOMO
E’ incredibile l’evoluzione che ha assunto l’innovazione tecnologica sempre più specialistica e sofisticata, in ogni ambito e settore della civiltà umana, portata ad un punto di efficienza tale da assomigliare a quello di un nuovo Creatore.
Si può dire che la scienza abbia ormai sostituito le varie Divinità religiose, in modo da sovvertire molte leggi fisiche sinora conosciute, permettendo agli uomini un salto eccezionale verso traguardi sempre più fulgidi e sfidanti.
Un esempio emblematico in tal senso è la figura del cosiddetto “automa autonomo”, mutuato dalla terminologia industriale del nuovo millennio, e cioè la figura dell’impiegato e dell’operaio utilizzati spesso in lavori ripetitivi, che si comportano come automi nell’ambito della lavorazione che debbono compiere, e interagiscono in totale solitudine soltanto con macchine sempre più intelligenti, avendo il compito di sorvegliare che non vi siano anomalie, ed eventualmente di risolverle con interventi di manutenzione, mentre il grosso del lavoro, una volta affidato agli esseri umani, è appunto demandato ai robot.
Questo ha ovviamente permesso un’ottimizzazione notevole nell’efficienza di esecuzione delle mansioni, oltre a grossi risparmi in termini di costo del personale: dove prima vi erano centinaia di persone, ormai è presente soltanto un piccolo presidio umano.
Tale figura si riscontra sempre più diffusamente in tutti i settori della nostra collettività, tanto da aver creato nuovi paradigmi nell’implementazione di tanti prodotti, servizi, e addirittura stili di vita moderni: dalle fabbriche alle banche, dagli uffici pubblici agli ospedali, sempre più questo modello sta stravolgendo e migliorando in modo sensibile gli stili organizzativi adottati per anni, ormai considerati obsoleti, e finalmente superati.
L’innovazione forse più sorprendente ma anche significativa, in tal senso, è rappresentata dalla enorme possibilità data agli utenti e ai clienti di molte catene produttive di servirsi da soli, in totale autonomia, sfruttando la tecnologia ed i sistemi di apprendimento degli automi, risparmiando tempo e denaro, oltre a permettere il risparmio dei costi del lavoro umano alle aziende erogatrici di servizi, e divenendo così, con piena soddisfazione di tutti, anch’essi degli “automi autonomi”.
Tale modello, già da anni utilizzato in molte società, come supermercati o catene di ristoranti, è ora arrivato anche al comparto della medicina, con l’opportunità innovativa data ai pazienti di avere in tempo reale diagnosi e cure dalle macchine, con la successiva auto-cura gestita direttamente dall’ammalato; infine, ultima in ordine di tempo, addirittura l’auto-operazione, dove lo stesso malato può effettuare su di sé piccoli interventi di routine, sotto lo sguardo vigile e seguendo le indicazioni puntuali di robot, che lo coadiuvano durante tutta la durata dell’intervento; il tutto con grandi economie di scala, in questo caso anche a beneficio dei sistemi sanitari nazionali.
Ovviamente questo succede quando l’operazione non comporta particolari pericoli e non è necessaria la sedazione totale; diversamente ad intervenire è una equipe di robot, programmati a tal fine sempre dallo stesso paziente con l’aiuto di tutorial sempre più semplici da utilizzare. Nel malaugurato caso che l’operazione non abbia successo, è sempre possibile per il paziente anche programmare anticipatamente il proprio funerale nei dettagli, grazie ad un collegamento diretto della clinica con imprese di pompe funebri, anch’esse gestite esclusivamente da macchine intelligenti.
In tale ambito è estremamente interessante anche il nuovo fenomeno, recentemente studiato, della cosiddetta “umanizzazione” e trasposizione di affetto da parte dell’ammalato nei confronti della macchina che lo sta curando, la quale spesso finisce per sostituire l’empatia per gli altri esseri umani, soprattutto nei casi di persone anziane e rimaste sole: potrà apparire triste ad alcuni, ma è sicuramente molto attuale, e a nostro avviso consolante!
(articolo apparso sulla nota rivista scientifica “Science” nel dicembre 2029)
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