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Ritorna a casa, dove trova la madre che lo osserva con circospezione e gli chiede come è andata: lui però esprime uno strano pudore, quasi avesse paura che, a parlare di quanto gli è successo, le previsioni si potessero avverare, per cui bofonchia solo alcune parole, e tronca la discussione su quanto è accaduto dopo la laurea.

Non vede però il padre, e chiede allora dove si trovi, stupito che non sia a casa ad aspettarlo, per festeggiare almeno con lui e la madre.

Madre: Vedi…tuo padre ha avuto una brutta notizia, per cui era nervoso e preoccupato, ora è andato a fare due passi, ma fra poco tornerà…

Ennio (improvvisamente impaurito): Come, una brutta notizia? Che dici? Ma insomma, rispondimi, cosa diavolo è successo ancora?

Madre: Stai calmo caro, non è niente di drammatico…(ma si mette a piangere)

Ennio: Ma come, niente, ma se piangi! Cosa è successo mamma, dimmelo!

E rispondimi, maledizione!

Madre (cercando disperatamente di riprendersi subito) : Ecco, papà ha avuto i risultati di una visita che aveva fatto, e gli hanno trovato una malattia, dovrà curarsi con attenzione e tempestività, è probabile che sarà necessaria un’operazione, ma abbiamo già chiesto allo specialista di attivarsi per la cura.

Ennio:   Ma…e cosa aspettavi a dirmelo? Cosa gli è stato trovato? Io non sapevo nemmeno che avesse fatto degli esami.

Madre: Purtroppo gli è stato riscontrato un tumore alla prostata, pare che ci siano alcuni focolai di metastasi da estirpare, per cui dovrà affrontare un’operazione e dei cicli di chemioterapia; pensavamo di andare in una clinica specializzata a Milano, che però è piuttosto costosa, e quindi dovremo per il momento utilizzare il fondo che avevamo destinato per i tuoi studi di specializzazione, mi dispiace.

Ennio (indietreggiando spaventato, come se temesse qualcosa del genere, ma non si aspettasse che arrivasse così repentinamente): Non è possibile, non è possibile. Ma come può essere? Sto ancora vivendo in un incubo? Chi è che sta tramando contro la nostra famiglia e giocando con la nostra sorte?

Madre: Mi spiace, so quanto ci tenevi, e anche tu avevi lavorato per contribuire a mettere quei soldi da parte, ma vedrai che sarà una cosa temporanea, prima o poi ricostituiremo il fondo, quando papà si sarà ripreso…

Ennio: Ma certo, figuriamoci. La salute di papà è prioritaria. Dobbiamo cercare di combattere la malattia in tempo, in questi casi la tempestività è essenziale, hai ragione. Per quanto mi riguarda, non permetterò certo a questo incidente di farmi cambiare i programmi: è solo tutto rimandato, ora dovrò darvi una mano per le cure, tu non puoi affrontare tutto da sola.

I due si abbracciano teneramente per qualche secondo, e in quel momento entra il padre, strascicando i piedi, con lo sguardo perso, e l’atteggiamento di chi è provato dagli eventi, sembra un’altra persona rispetto a quella di poche ore prima. Li guarda distratto e poi parla.

Padre:  Vedo che hai saputo le novità. Ora cercheremo di capire il da farsi, aspetto entro domani una  telefonata dall’oncologo per stabilire la data del ricovero in clinica. Mi spiace per il tuo corso di specializzazione, ma vedrai che magari non sarà necessario usare tutta la cifra che abbiamo risparmiato…

Ennio: Ma sì, sì, papà, stai tranquillo, poi a quello penseremo. Ora concentriamoci sulla guarigione.

Padre:  Come è andata all’Università, tutto bene?

Ennio: Sì, abbastanza, anche se alcune cose non mi sono chiare. Ma oggi è stata una giornata dove sono successi troppi accadimenti strani e negativi. Rispetto ai presupposti che parevano esserci stamattina, è stato tutto molto più complicato.

Padre:  Già, è la vita che è complicata, spesso ti sorprende in modo totalmente imprevedibile.

Anzi, a volte è un vero enigma: tu credi di avere in mano tutte le risposte e le soluzioni ai problemi, ed ecco che se ne aggiungono altri che paiono insormontabili.

Tu pensi di poter decidere autonomamente della tua vita, e che ad ogni azione che compi corrisponda un nesso di causalità con le cose che succedono, ma invece spesso il tutto ti appare totalmente casuale, se non artefatto da qualcuno che decide per te, della tua vita e del tuo futuro…Che strana la nostra esistenza, sempre appesa a un filo che crediamo di poter controllare, sinché non accade qualcosa che ne sovverte tutti i canoni sui quali è stata costruita…A volte pare veramente tutto un mistero, come se ci muovessimo in un labirinto inestricabile…

Ennio (trasalendo) : Un labirinto hai detto? Papà, hai sentito? Hai parlato di labirinto? Ascoltami…

Ma il padre non lo ascolta più ed esce dalla stanza, come se fosse in trance.

Ennio: Non ci credo, dev’essere tutto un caso, o forse ho avuto un presentimento di quanto stava per accadere a mio padre: dicono che in certe situazioni persone molto sensibili abbiano di queste premonizioni; ecco spiegato tutto il turbamento di oggi…Ma ne usciremo, ne sono sicuro, ora ci concentreremo sulla lotta alla malattia, e quando papà si sarà ristabilito, tutto tornerà come prima, e a quel punto nessuno potrà ostacolare i miei progetti. Non permetterò a niente di fermarmi, voglio vivere ogni istante a modo mio.

Cambia la scena, viene a trovarli a casa Sibilla, che ha saputo della malattia del padre, e cerca di consolarlo, si scambiano un tenero abbraccio e si baciano, la madre li lascia soli, uscendo con discrezione dopo aver salutato la ragazza.

Sibilla: Mi dispiace veramente, tesoro, ma vedrai che ne uscirete.

Ennio: Sì, Sibilla, ne sono sicuro anch’io, ce la faremo. Ho solo un po’ di paura e di preoccupazione per il futuro; oggi doveva essere una bella giornata, di gioia, e invece non abbiamo avuto il tempo di festeggiare nulla…

Sibilla: Stai tranquillo, vedrai che andrà tutto bene…

(si ferma, ma non pare molto convinta, lui non lo nota, lei volge temporaneamente il volto da un’altra parte)

Ennio:  Sono contento che tu sia venuta, non sai quanto mi sei mancata.

Sibilla: Anche tu mi sei mancato oggi, amore mio. Ma noi non ci lasceremo mai, condivideremo tutto il resto della nostra vita.

(ora appare molto più convinta)

Ennio: Naturalmente, è quello che voglio. Ora dovrò dedicarmi anima e corpo a mio padre, ma poi faremo grandi progetti per il futuro.  Io non voglio trascurare la mia passione per la scrittura, dovrò cercare di frequentare quel corso postlaurea, malgrado gli ultimi avvenimenti.

Sibilla (ora sembra a disagio) : Certamente Ennio, ma ora pensa a tuo padre. Poi si vedrà, nel frattempo potresti anche trovare un lavoro che ti permetta comunque di mantenerti.

Ennio (un poco sorpreso) : Vedremo cosa ci riserva il futuro. Non disdegno di trovare qualcosa per guadagnare un po’ di denaro, ma non voglio neanche rinunciare ai miei sogni.

Sibilla: Sì, sì, vedrai che otterrai tutto quello che desideri. E poi fra qualche anno potremo sposarci e mettere su famiglia, come vuoi tu.

Ennio: Sì, ma ora è un po’ presto per parlare di questo…

Sibilla (improvvisamente corrucciata) : Ma come, non vuoi parlarne? Ma io credevo che tu non aspettassi altro! Ma allora mi sono sbagliata?

Ennio: Ma no, assolutamente, solo  siamo talmente giovani. Io devo ancora capire cosa fare della mia vita, e ora questo accidente che ci è capitato, fa passare un po’ tutto in secondo piano. Scusami Sibilla, non volevo essere insensibile.

Sibilla: Sì, hai ragione, io sto correndo troppo con la fantasia. Ma ti amo e voglio stare con te. Vedrai che riusciremo a essere felici insieme. E primo o poi vivremo tranquilli in una casa tutta nostra, e costruiremo insieme qualcosa di bello!

Ennio: Ma certo cara, non chiedo di meglio.

Sibilla:  E poi avremo dei bei bambini…tanti bei bimbi che ti assomigliano…(e ride)

Ennio (come se rivivesse un deja-vu) : Dei bimbi…sì, speriamo…

Sibilla (facendo finta di  non avvertire il suo dubbio) : Ora però vado, vi lascio tranquilli. Per te è stata una giornata pesante e ora avrete tante cose di cui discutere. Ci sentiamo domani.

Si baciano, e quindi lei esce, lasciandolo sempre più pensoso.

Ennio:  Sibilla era veramente convinta di quello che diceva? Vuole avere tanti figli?

Ma la profezia? E se poi mi tradirà?

Ma che sto dicendo? Sto impazzendo! (ride nervosamente)

Mi devo convincere che è stato solo un brutto sogno, nessuno può prevedere il futuro. Certo che avremo dei figli, siamo giovani e sani, e lei è la donna più bella che conosca. Io la amo, basta con questi dubbi assurdi.

Già, ma la amo veramente, o mi piace soltanto? Veramente voglio dividere la mia esistenza con lei?

(resta per un po’ in silenzio)

Ma certo che la amo, se me la sogno anche a volte, sogno di fare l’amore con lei!  Basta, basta dubbi, basta arrovellarsi, sennò rischio di perdere il senno, senza concludere nulla.

E a proposito del lavoro? Lei stasera pareva quasi suggerire che io non dovessi inseguire dei progetti irrealizzabili, ma mi cercassi un’occupazione più pratica, sfruttando la laurea, in modo da avere i liquidi necessari per mantenere una famiglia.

Mah, forse è solo una mia impressione. Sono completamente sbalestrato da questa giornata infernale. E poi so io quello che devo fare.

Esce di scena temporaneamente anch’egli.