Buongiorno a tutti,
Come previsto, oggi inizia a vivere veramente il mio blog: da questa settimana, e in ogni weekend, troverete le scene divise a puntate della mia opera teatrale “UNA VITA DAVANTI”, avente come tema predominante quello del destino nelle nostre esistenze.
Spero che sarà di Vostro gradimento, Vi faccia riflettere e condividere con me alcuni pensieri e suggestioni, e poi chissà: sarebbe bello se qualche compagnia teatrale fosse interessata alla sua rappresentazione.
E allora partiamo, buona lettura e grazie anticipatamente per l’attenzione!
UNA VITA DAVANTI
di Giovanni Ollino
Interno di una bella ed elegante casa borghese; è mattina, e una famiglia si è appena alzata dal letto: un giovane di bell’aspetto fa colazione insieme al padre, un uomo distinto, mentre la madre, una donna anch’essa distinta e ancora giovane, sbriga alcune faccende domestiche; atmosfera rilassata e gioiosa, i tre scherzano tra di loro.
Madre: Allora caro, pronto per il grande giorno? Sei emozionato?
Ennio: Sì, beh certamente, un po’ di emozione ce l’ho, ma temevo peggio. Diciamo che comunque ho dormito discretamente…(sorride) Ma per fortuna non ricordo cosa ho sognato…(ridono tutti) Alla fine però, ho studiato e mi sono preparato per mesi, più di questo onestamente non potevo fare.
Padre: Bravo Ennio, devi aver fiducia nei tuoi mezzi. E poi se uno ha fatto il proprio dovere, non ha nulla da temere.
Ennio: Ma è proprio così: cavolo, tutti questi anni passati a studiare saranno serviti pur a qualcosa! Oggi finiamo, poi una bella vacanza, e al ritorno cercherò un lavoro che mi piace. Mi sento il padrone del mondo!
Si alza all’improvviso e scompiglia i capelli della mamma, dandole un bacio; lei apparentemente si ritrae, ma ride del suo scherzo.
Ennio (con allegria, a voce alta) : Andrà tutto bene, perché io so tutto! Ne so più dei miei professori messi insieme!
Madre: Bene, bene, questo ottimismo mi fa piacere, ma non rovinarmi la pettinatura, con quello che ho speso dalla parrucchiera! Ora però inizia a prepararti, sennò l’esame salta! (poi rivolta al marito) E anche noi due diamoci da fare, dobbiamo essere puntuali per assistere alla laurea del nostro virgulto.
Padre: Ma cara, veramente non chiedo di meglio, sono più emozionato io di lui, parrebbe che sia io a dover discutere la tesi stamattina!
Ennio: Ma no, papà, è che cerco di non pensarci troppo. Stai tranquillo, non prenderò certo sotto gamba la prova, con tutta la fatica fatta finora! Però, non so come spiegarlo…per me è una bella emozione: in fondo si vive di queste cose, no?
Padre: E’ vero, e ti assicuro che per noi sarà una gran bella soddisfazione vederti laureato. Mi sembra ieri che ti tenevo in braccio e invece da domani ti chiameranno tutti dottore!
Madre: Dottor Ennio, suona bene! Io lo confesso pubblicamente, sono anni che sogno questo giorno, e finalmente è arrivato!
Ennio: Lo so, lo so. Conosco anche i sacrifici che avete fatto…E non vedo l’ora di ripagarli.
Padre: Su questo non ho dubbi, andrà tutto bene, malgrado l’emozione. Tu resta concentrato, il resto verrà da sé.
Ennio: E poi dovremo fare una grande festa, quando sarà tutto finito! Me lo avete promesso, eh!
Madre: Ma sicuro, Ennio. Noi non chiediamo di meglio, lo sai! Tesoro mio, come sono contenta per te, questo giorno lo ricorderemo per sempre! (Bacia il figlio con entusiasmo)
Ennio: Intanto la prossima notte non dormirò affatto, festeggiamenti continui e poi discoteca sino all’alba con Sibilla!
Madre (sorridendo): Eh, Sibilla, Sibilla. Che bello l’amore…
Padre (improvvisamente più serio e cauto): Certo, certo, sicuramente…Poi festeggeremo il tutto degnamente…Ma senza esagerare… Ora però concentrati sull’esame, e non pensare ad altro. Bene, orsù, andiamo?
Ennio: Sì, andiamo, il momento della verità finalmente è arrivato!
Si alzano tutti con grande entusiasmo, si preparano, e poi partono verso l’Università.
Scena successiva: siamo all’esterno dell’università.
Ennio ha discusso la tesi con i professori, e si è laureato col massimo dei voti, sta facendo delle foto con i genitori, tutti gli fanno i complimenti, amici e insegnanti, la sua famiglia è raggiante; è presente anche la sua ragazza Sibilla, che lo bacia ed abbraccia con entusiasmo.
Ad un certo punto si avvicina al ragazzo il rettore dell’Università.
Rettore: Carissimo Ennio, tante congratulazioni anche da parte mia.
I tuoi genitori devono essere veramente orgogliosi di te.
Ennio: Grazie rettore. Ora lo sono sicuramente.
Rettore: Se mi permettete, però, ora dovrei parlarti un attimo, a proposito di alcuni aspetti burocratici e ne approfitterò anche per darti alcuni suggerimenti e indicazioni su quello che potrà essere il tuo futuro lavorativo e non solo.
Ennio: Certo, magnifico rettore! Mamma, papà, Sibilla, venite, vi presento il rettore dell’ Università. Professore, questi sono i miei genitori, e lei è la mia ragazza, Sibilla. (I quattro si salutano, ma con una strana freddezza, della quale però il ragazzo non si accorge; dopo di che si rivolge al suo gruppo di familiari e amici)
Ora devo andare a colloquio con il Rettore, noi ci vediamo dopo per festeggiare, voi aspettatemi, ci vediamo fuori.
Padre e madre assentono, ma poi si staccano dal gruppo degli altri guardandosi con tristezza, e quando il figlio è uscito di scena commentano:
Madre: E’ dunque già venuto il momento?
Padre (improvvisamente infastidito) : Certo. Ma cosa pensavi, di poter continuare così all’infinito?
Madre (quasi piangendo): Ma è ancora così giovane. Non è giusto che debba essere disilluso tanto presto. Non ha nemmeno potuto godersi questo giorno di gioia.
Padre: Sai bene che era inevitabile. Non potevamo continuare per sempre a vivere come in un sogno dorato, e anche lui deve comprendere che la vita ti presenta il conto, prima o poi. Finora se l’è goduta, è nato in una famiglia benestante, non ha mai avuto alcuna preoccupazione, e non gli è mancato nulla, ora capirà che la fortuna alla lunga si paga.
Madre: Io l’ho allevato come meglio non avrei potuto, dandogli tutto l’amore che avevo, ma non posso difenderlo dalle delusioni per sempre. Lui è un bravo ragazzo, a scuola è sempre andato bene…alla fine capirà…
Padre: Per forza, sai benissimo che è un passaggio inevitabile della nostra vita.
Ormai è grande, deve rendersi conto che non si può andare avanti solo con i propri sogni.
Madre: Sì, lo so. Speriamo solo che accetti tutto quello che lo attende senza soffrire troppo.
Padre: Non può fare altro, non esistono alternative.
Se ne vanno mestamente a braccetto, guardando per terra, come pensando a quello che succederà adesso. Cambia la scenografia.